Ieri sono stati resi disponibili i dati Covid-19 da parte dell’Istat e dell’Istituto superiore di sanità, dati sui decessi complessivi e per pandemia, dei 2 mesi più critici presi a riferimento, marzo e aprile.
Il mese di marzo 2020 ha registrato il più alto indice di mortalità rispetto alla media degli anni precedenti, 2015-2019, indice più alto del 48,6% mentre il mese di aprile ha registrato un triste incremento del 33,6% sempre rispetto al periodo di riferimento.
In termini numerici, prendendo a riferimento sempre i due mesi cruciali, nel solo mese di marzo si sono registrati più di 80.000 decessi, circa 26.000 in più rispetto alla media del mese di marzo del periodo preso a riferimento, 2015-2019, mentre in aprile si sono contati più di 64.000 decessi, con circa 16.000 casi in più.
Secondo le stime il lieve calo dei decessi del mese di aprile, ed un sensibile calo dei decessi nel mese di maggio, sono dovuti alla sensibile riduzione della popolazione più fragile, alla minore pressione sui servizi sanitari e all’aumentata capacità diagnostica.
La cosa più triste di tutte, dopo i tantissimi decessi e la paurosa crisi che si sta vivendo, è ascoltare e leggere persone che ancora mettono in dubbio quanto di buono è stato fatto dal nostro governo, persone che continuano a criticare le scelte e le misure messe in campo, nonostante avremmo potuto avere un numero di decessi molto, ma molto, più alto e una crisi ancora più ampia, non siamo la Germania, non siamo tedeschi e non abbiamo la loro disponibilità economica. Ricordo che il nostro governo, con il supporto dei nostri esponenti a Bruxelles è riuscito a portare a casa un’infinità di soldi, tanti dei quali a fondo perduto,
Se fossi in loro darei una rapida occhiata ai dati dei paesi dove governano leader con idee sovraniste, Stati Uniti, Brasile e Inghilterra per esempio, dove solo quest’ultima si è un po’ salvata per aver corretto il tiro in corsa, dove il leader è dovuto tornare sui suoi passi tra l’altro anche colpito dal Covid-19.